Tre domande a Giovanna Ferella

Giovanna Ferella è iscritta al quarto anno della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicodrammatica. le abbiamo rivolto alcune domande per meglio capire la sua espereinza. 

Mi chiamo Giovanna Ferella, ho 31 anni, sono una psicologa, vivo e lavoro in provincia di Torino. Amo la natura e vivo con un cagnetto.

In che modo hai incontrato lo psicodramma? Cosa ti ha entusiasmato di questa esperienza?

Ho conosciuto lo psicodramma durante la mia precedente formazione in playback theatre, grazie a un mio maestro e amico ho scoperto che era stata accreditata la scuola di Brescia. 

Da subito mi sono sentita molto motivata perché ho intuito che avrebbe continuato a formarmi in senso clinico, come Psicoterapeuta, con il valore aggiunto di perfezionare e incrementare le mie competenze nella conduzione dei gruppi.

So che sei Trainer di Playback Theatre  Vuoi parlare di questa esperienza?

Il playback theatre per me è nato come una grande passione nel 2010. Da quasi subito si è poi trasformato in professione ma ancora oggi le due anime convivono in me. 

Amo il PT e le sue immense possibilità, per me è stato l’occasione di connettermi ad un ambiente internazionale ricco e stimolante. Ma soprattutto pieno di belle persone e umanità. 

C’è un aspetto della Scuola di Psicoterapia Psicodrammatica,che ritieni stimolante per te, di cui ci vuoi parlare?

 Sono sempre più contenta della scelta che ho fatto per due motivi: l’offerta formativa è davvero ricca e si cresce molto professionalmente e personalmente con il continuo lavoro di supervisione formale e scambio con i colleghi. Il secondo motivo, lontano dall’essere un luogo comune, è l’umanità delle persone che ho incontrato. Si respira un clima di accettazione delle differenze, rispetto e fiducia. Come sempre, ho la fortuna di essere una delle più giovani e per me è molto prezioso il confronto con i colleghi più esperti. 

Vengo da Torino appunto, ma l’ambiente che ho trovato e la ricchezza della formazione che sto ricevendo, vale tutta questa fatica.

Grazie Giovanna

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