Tre domande a Daniele Bisagni

Daniele Bisagni ha terminato la Scuola di Psicoterapia Psicodrammatica di Brescia. si presenta come Psicologo … ma soprattutto come padre di Michele e di Elisa due Psicologi Psicoterapeuti (cognitivo comportamentali) e marito di Mary insegnante elementare che ben si sa difendere da tutti e tre quando” la proviamo a ‘far cambiare’ ”. Ama il suo lavoro, la montagna e le passeggiate solitarie. A Daniele abbiamo rivolto alcune domande


In che modo hai incontrato lo psicodramma? Cosa ti ha entusiasmato di questa esperienza?

Ho incontrato lo Psicodramma per la prima volta nel 1987 a Milano quando ho fatto la scuola quadriennale di direttore di Psicodramma di Giovanni Boria. A quel tempo ero educatore e dirigevo la comunità Terapeutica La Vela per Tossicodipendenti di Justiano a Piacenza.

La tesi conclusiva era stata infatti proprio sull’utilizzo dello Psicodramma in Comunità terapeutica.

Durante il mio tirocinio di allora e negli anni successivi ho incontrato Laura Consolati che mi ha costantemente e preziosamente supervisionato.

Lo Psicodramma mi ha permesso di amare sempre di più il lavoro di gruppo e con il gruppo e mi ha permesso di sperimentare e sentire con forza l’importanza dell’essere “registi spontanei”

Ho scelto il gruppo anche nelle mie attività seguenti come centro- focus del mio lavoro e mi sono occupato di formazione con metodi attivi ma soprattutto di supervisione di equipe che lavorano nel sociale.

Da Educatore sono poi diventato un “maturo” Psicologo, e per un po’ ho “mollato” la pratica dello Psicodramma, ma non ho mai pensato alla Psicoterapia fino a quando nel 2017 è partita la scuola di Brescia. Una sfida, un aggiornamento, il desiderio di integrare le esperienze/passioni dei primi tempi con quelle degli ultimi .. e anche un modo per non “essere da meno dei miei figli” che erano/stavano diventando psicoterapeuti prima di me !!

Vuoi parlarci delle esperienze lavorative che più ti coinvolgono?

Collaboro da anni con il Consorzio Gruppo Ceis di Modena. Una realtà che si occupa del disagio in tutte le sue forme (dipendenza, disturbi del comportamento alimentare, malattia mentale, disagio minorile’ immigrazione, prevenzione). Coordino e lavoro con un gruppo di 7 colleghi e ci occupiamo della supervisione di 33 equipe di lavoro (400 dipendenti nelle varie strutture di Modena, Parma, Bologna e Forlì) dell’organizzazione stessa.

Da alcuni anni sono docente di Psicologia Sociale e del Laboratorio di Dinamica gruppo presso l’Istituto Superiore di Scienze dell’Educazione e della Formazione G. Toniolo – Modena affiliato alla Pontificia Facoltà di Scienza dell’Educazione “Auxilium” di Roma.

Collaboro, inoltre, come Psicologo nella Progettazione Partecipata e Supervisione di Attività di Cohousing Sociale

Mi occupo, inoltre, di Formazione Psicopedagogica agli allenatori di Calcio in alcuni corsi abilitanti della FIGC


C’è un aspetto della Scuola di Psicoterapia Psicodrammatica, che ritieni stimolante per te, di cui ci vuoi parlare?

Oltre alla diversificazione dei temi trattati ritengo molto importante il continuo, costante monitoraggio del nostro modo di apprendere. Ci sperimentiamo, “ci rivediamo” con i “potenti” mezzi audio/video della Scuola, condividiamo stili diversi. In questo modo si realizza davvero lo Psicodramma nella sua accezione che deriva dal greco (psichè= anima, soffio vitale e drama=azione).

Mettiamo in azione quel soffio vitale per ri- conoscerlo, scoprirlo e per generare nuove esperienze che possono rendere la persone capace “di risposte adeguate a situazioni nuove e di risposte nuove a situazione conosciute”

Lascia un commento